Il postconcilio propone, ma Dio dispone...
Secolarizzazione post conciliare. «I giovani che si presentano nelle nostre case di formazione [dunque coloro che sono interessati al sacerdozio o alla vita religiosa] non conoscono più niente o quasi della dottrina cattolica, della storia della Chiesa e dei suoi costumi». E se i futuri seminaristi hanno un backgroud cattolico quasi inesistente, che dire dei laici, catechisti, politici e membri dei movimenti ecclesiali? [..]
Mons. Bruguès parla di due tipologie di seminaristi che bussano nei seminari cattolici negli ultimi decenni: una corrente detta di “composizione” e una detta di “contestazione”.
Quelli della prima corrente sono coloro che vorrebbero comporre il cristianesimo colla modernità relativista: è la corrente «risultata predominante nel post-concilio». Ma dagli anni Ottanta, e tanto più oggi, a predominare nettamente è la corrente di contestazione, cioè di coloro che potrebbero chiamarsi cattolici identitari e che vogliono un ritorno alla fede integrale, alla morale senza sconti e contestano la secolarizzazione senza scendere a patti e conciliazione.
«Non mi sarebbe difficile –scrive il Vescovo– illustrare la contrapposizione che ho appena descritto con numerosi esempi». Ne facciamo noi uno solo:
nella laica e secolarizzata Francia, un seminarista su 4 si prepara, in vista del sacerdozio, alla celebrazione della Messa Tradizionale di san Pio V e la proporzione, visti i numerosi ritorni alla Messa antica in giovani sacerdoti già ordinati, è destinata a modificarsi ancora in senso opposto alle speranze dei novatori!
Secondo Bruguès perfino le Università cattoliche, che dovrebbero essere tutte unite nella difesa della fede cattolica e opposte alla secolarizzazione, vivono una divaricazione del genere: «alcune giocano la carta dell’adattamento e della cooperazione con la società secolarizzata [tacendo per esempio i crimini della stessa, come l’aborto, il divorzio, la pornografia, il matrimonio omosessuale, etc.] (…) altre, d’ispirazione più recente, mettono l’accento sulla confessione della fede e la partecipazione attiva all’evangelizzazione».
Nonostante tanto buio, la luce si vede all’orizzonte, infatti «i candidati della prima tendenza sono diventati sempre più rari (…). I candidati della seconda tendenza sono diventati oggi più numerosi, ma esitano a superare la soglia delle nostre case, perché spesso non trovano ciò che cercano».
Come mai, Eccellenza?
«Mi è stato raccontato il caso d’un seminario francese in cui le adorazioni del Santissimo Sacramento erano state bandite da una buona ventina d’anni, perché giudicate troppo devozionali [!]: i seminaristi nuovi hanno dovuto battersi per parecchi anni per il loro ristabilimento, mentre alcuni formatori hanno preferito dare le dimissioni davanti a ciò che giudicavano come un “ritorno al passato”; cedendo alle richieste dei più giovani, avevano l’impressione di rinnegare ciò per cui si erano battuti per tutta la vita».
La materia di riflessione è più che abbondante.
Fonte:
Corrispondenza Romana 13 giugno 2009